Firenze la sera tardi…
…si spoglia dei mercanti e dei turisti quotidiani e indossa l’anima che le hanno rubato. Così è bello perdersi tra le sue viuzze strette dai nomi fantasiosi, spingersi fino al lungo fiume, passando a salutare Dante, Galileo, Amerigo, Niccolò e tutti i lor signori che hanno reso grande e nota la città nel Rinascimento. Per finire, a caso, in un ristorantino in via dei Benci (www.labuchetta.com) a bere un caffè macchiato alle undici e trenta di sera, corredato di chiacchiere con VERI FIORENTINI.
Tra questi un giocatore di calcio storico fiorentino-giocato senza regole- fiero della storia e cultura della sua città quanto incazzato nero per lo scempio legato al turismo, ai multistore, ai piccoli business di certi stranieri, alla perdita di amor proprio di molti suoi compaesani. Se ci fossero tanti locali a pensarla come lui, Firenze ritornerebbe al bello e ai fasti del ‘500, ripulita da quella immagine di Disneyland italiana per occhi a mandorla che tanto mi fa piangere il cuor…
ph erica vagliengo