Le stanze del futuro @ progetto Maionese edizione 2013
Ho scritto il testo qui sotto per Alfabeto Morso-Progetto Maionese 2013– a cura di Elena Privitera e Marco Filippa dell’associazione En Plein Air (www.epa.it)
“Se immaginassi per un momento di vestire i panni del futuro, vorrei essere Wonder Woman (con un costume meno succinto e disegnato da un’artista donna), per concedermi il lusso del tempo non cronometrato, avendo sbrigato tutte le faccende giornaliere in un battibaleno, grazie ai miei super poteri.
Non penserei solo a me, ma anche agli altri: darei vita alle stanze del futuro che innaffierei di lavanda e aroma al caffè, porgendo agli ospiti vassoi di chantilly e limonata. In queste stanze dal tempo dilatato, ognuno potrà ricaricarsi e focalizzarsi sul suo futuro, intercettare le energie positive che girano nel mondo per lenire quel senso lacerante e sempre più frequente di inquietudini e incertezza legate al presente. Le stanze sarebbero piene di colori (veicoli di emozioni e vibrazioni subliminali, vitalità esclusiva, narrazione), di musica, arte, libri e belle maniere.
Qui sono banditi: egoismo, cattiverie, gelosie, violenza, nevrosi, cinismo, non meritocrazia, chiusura verso l’altro, individualismo, maleducazione, dipendenze… ci sarà lo spazio per sognar e perché ”Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”, come disse Eleonor Roosevelt. Io ci credo, di solito mi costruisco il futuro a occhi aperti, immaginando di voler arrivare a un obiettivo preciso. Non ho idea della strada che percorrerò, ma sono certa che arriverò proprio lì, dove avevo pensato. Nelle stanze del futuro viene insegnato a riappropriarsi del presente, per essere meno schiavi del futuro stesso, io vado a fare un giro… voi venite con me?”
Erica Vagliengo (web journalist/blogger)
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