Questa è la storia di una poltrona vintage, tristemente abbandonata ai cassonetti, un giorno di primavera, quando le sere non erano ancora così chiare come quelle che vediamo noi, oggi (SPOILER: il finale è da happy end, don’t worry)
Mi trovavo in auto, stavo andando a prendere mia figlia per portarla alla partita di calcio. Con la coda dell’occhio, vedo LEI, la poltrona vintage! Penso:”Non posso fermarmi, proprio ora…Ripasserò più tardi. E se la trovassi ancora lì, vorrà dire che sta aspettando proprio me e penserò al modo di farla stare nel bagagliaio della mia Panda.”
Trascorse tre ore piene, rieccomi accanto ai cassonetti. nel frattempo si era fatto buio e non mi era così facile visualizzarla come prima.
Ma, accostando a bordo strada, L’HO VISTA!
Bene, il messaggio era chiaro: LA POLTRONA VINTAGE ERA LI’ CHE MI STAVA ASPETTANDO.
Ed io, già la stavo visualizzando, sul mio balconcino, a tenere compagnia al tavolo e alle sedie in formica, appartenute, tempo fa, ad un bar di Giaveno.
Non mi importava COME AVREI FATTO A caricarla in auto.
Io la vedevo già sul balconcino.
Incurante di essere presa per un’accattona, sono scesa dalla Panda, ho preso la poltrona e ho provato a metterla nel bagagliaio, con un risultato pari allo zero. Gira che ti rigira la poltrona non voleva saperne di entrare in auto.
In quel momento, alzo lo sguardo e chi vedo? Un ragazzo che mi guarda. Allora, gli chiedo di darmi, gentilmente una mano.
Lui: “Certo!”, e in un battibaleno, eccola lì, la poltrona, pronta per partire verso casa mia.
Unico dettaglio: l’appartamento dove abito è al terzo piano, SENZA ASCENSORE…
Come sarei riuscita a portarla, DA SOLA, su?
Pensa che ti pensa, ho deciso di lasciare la Panda sotto casa e di andare a chiedere rinforzi al vicino del piano di sotto, che, senza fare una piega, mi ha aiutata a raggiungere l’obiettivo.
Mancava il tocco finale: pulirla con il Centogradi, come se non ci fosse un domani.
NO PROBLEM::: è arrivato in soccorso mio papà. E, dopo pochi giorni, la poltrona è diventata la compagna perfetta delle mie sere primaverili.
Chiamatela come volete- io, tra l’altro, l’ho chiamata Agatha, come Agatha Christie- scomodate pure LA LEGGE DI ATTRAZIONE… sta di fatto che, la poltrona, dalla prima volta in cui l’ho vista, era già sul mio balconcino vintage 🙂

Su di me

Erica Vagliengo

Giornalista/scrittrice/social media manager/speaker in radio, autrice del romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair" (come Emma Travet), di "Separati con stile" e di "Una frase bella al giorno". Ho creato, anni fa, il progetto emmat, originale esempio di PERSONAL BRANDING, per promuovere il libro e il mio alter ego, on line e off line. Sono Deputy Editor di PUNKT. Ho lanciato il rossetto "rosso che spacca" per le INCASINATE SI MA CON STILE, insieme al video format omonimo (su Youtube).
Sono stata autrice e speaker su Radioformusic del programma "Incasinate sì ma con stile", condotto con la mia amica Dana Carolina Bertone.
Curiosità: parlo tanto, dormo poco, scrivo ovunque. Combatto le nevrosi quotidiane con ironia, Internet, caffè e chantilly.

© 2024 Erica Vagliengo · Giornalista, scrittrice, social media manager, speaker in radio, Torino · P.IVA 12751290011 · Scrivimi

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