Una recensione inattesa…
L’anno scorso avevo mandato un mio racconto (Una vita così così), a starbooks.it, il lit- blog per appassionati di libri con un’intera libreria di romanzi e racconti gratuiti, gestito da Andrea Malabaila (di LasVegas edizioni) e Carlotta Borasio, due che di libri se ne intendono assai. Purtroppo oggi non esiste così, chiuso a causa delle polemiche fiorenti, ogni 3X2.
Però, posso dirvi che il racconto è stato pubblicato sul sito, con un bel teaser: dolce, amaro e assolutamente da leggere, e ha raccolto 28 commenti, suscitando un vivace dibattito e alcune puntualizzazioni sulle quali non mi sono trovata d’accordo, sarà che non sono così abituata a veder VIVI-sezionato un mio scritto. Puntualizzato ciò, è stata un’esperienza interessante.
Poi l’ho lasciato lì, in libreria, senza pensarci più. Fino a poco tempo fa, quando cercando il mio nome su Google mi sono imbattuta in una recensione che mi ha molto colpita. L’ha scritta Roberto Nicoletti , un signore che teneva un blog sui libri. Ora il blog non c’è più MA io ho fatto in tempo a copiarla e a pubblicarla qui.
Il racconto breve e intenso scritto da Erica Vagliengo ha una delicatezza nello stile e una soavità che lasciano veramente stupiti. ma questa leggerezza non deve fare credere che il contenuto sia banale, al contrario.
I due protagonisti sono un uomo e una donna così e così, gente che collezionava la proprio foto con persone dello spettacolo e comunque famose. Ora è inutile dire che, se la fotografia non è una ricerca creativa, premere l’otturatore per fermare il tempo su una immagine è solo il tentativo di testimoniare la propria esistenza. In questo caso essi hanno addirittura bisogno di personaggi famosi solo per dire, di riflesso, che sono vivi.
Sono appunto delle persone così e così, come le definisce in modo originale e immaginifico l’autrice. Neanche in una vita sarei stato capace di arrivare a una definizione così precisa.
Perché ne sono rimasta così colpita? Perché di norma io non sono una persona molto precisa, bensì sono svagata, persa nel mio mondo che adatto alle esigenze del momento. A mia discolpa posso dire che seguo tante faccende, ho una vita incasinata, dormo malamente da due anni, però di base, sì, sono sempre stata un po’ distratta.
Quindi, ringrazio Roberto per la sua recensione. Penso che la incornicerò e l’appenderò in camera. Peccato non sia più linkabile.
p.s. Per dovere di cronaca, aggiungo anche che Roberto è lo stesso che ha lasciato la lettura del mio romanzo “Voglio scrivere per Vanity Fair” a pag. 50. Capita…