Siamo in città, NON al mare #sapevatelo

Vestirsi in città NON è come vestirsi al mare…

Bisognerebbe che circolassero in giro i guardiani del bon ton, con fischietto e manuale per multare le persone che offendono il buon gusto, specie in questi giorni d’estate.

E’ comprensibile che, dopo tanta umidità, la gente senta la necessità di svestirsi, MA, dovrebbe farlo seguendo poche regole dettate dal buon senso, per il quale, è suonato il requiem eternum da mò. Il discorso vale sia per gli uomini che per le donne, senza eccezione.

L’altro giorno noto una signora sulla quarantina con: abbronzatura da far invidia a Carlo Conti, abitino trasparente, tanga in bella vista e un paio di infradito.  Il  reggiseno era un optional, perché, non-si-sa-come-, certe donne si sentono in obbligo di non portarlo. Completava il  quadro una coda così finto biondo che nemmeno lo Spaventapasseri di Dorothy avrebbe osato tanto. Fossimo in un paese decoroso, madame sarebbe stata multata per schiamazzo visivo e invitata a tornare a casa per vestirsi in modo più consono alla vita da città.

Passando al maschio, farei un accorato appello: uomini con pancia e pancetta ( spesso corredata da telai di peli) non è obbligatorio mettersi a torso nudo quando il termometro supera i 20 gradi. Fate un piacere a voi, a vostra moglie e all’umanità: indossate la canottiera mentre dipingete la cancellata, guidate l’auto, andate a prendere il pane, tagliate l’erba del prato.

Certo, ognuno a casa propria fa ciò che gli pare, MA, se il prato dà su una strada dove passa gente, varrebbe la pena chiedersi: Non è che, se mi metto a torso nudo, si nota più la mia pancetta delle peonie?

Il problema è che il soggetto in questione ha una velocità pensiero-azione immediata: è come il bambino al mare, ha caldo quindi si toglie tutto subito, anche il costume, senza problemi.

Così,  in attesa che qualche comune istituisca il guardiano del bon ton, l’unica è girarci dall’altra parte pensando che prima o poi ritornerà l’autunno e anche gli Inguardabili Svestiti si copriranno.

 

Su di me

Erica Vagliengo

Giornalista/scrittrice/social media manager/speaker in radio, autrice del romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair" (come Emma Travet), di "Separati con stile" e di "Una frase bella al giorno". Ho creato, anni fa, il progetto emmat, originale esempio di PERSONAL BRANDING, per promuovere il libro e il mio alter ego, on line e off line. Sono Deputy Editor di PUNKT. Ho lanciato il rossetto "rosso che spacca" per le INCASINATE SI MA CON STILE, insieme al video format omonimo (su Youtube).
Sono stata autrice e speaker su Radioformusic del programma "Incasinate sì ma con stile", condotto con la mia amica Dana Carolina Bertone.
Curiosità: parlo tanto, dormo poco, scrivo ovunque. Combatto le nevrosi quotidiane con ironia, Internet, caffè e chantilly.

© 2024 Erica Vagliengo · Giornalista, scrittrice, social media manager, speaker in radio, Torino · P.IVA 12751290011 · Scrivimi

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